domenica 14 febbraio 2010

IDEE MALSANE? UTOPICHE? O LUNGIMIRANTI...

Quando cominci a chiederti , sempre più spesso, che senso ha la tua vita, forse è arrivata l'ora di fare un passo indietro, di riscoprire le forme della  parola libertà.
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Tratto dal libro: ADESSO BASTA di Simone Perotti
Ultimo capitolo intitolato: Ultima idea   pagine 188- 191

"La nostra generazione tra i 25-30 anni e i 50 non godrà della previdenza, Non ne godrà come ne gode mio padre, intendo cioè con una entrata mensile che metta al riparo da tutto.Inoltre moltissimi di noi diventeranno anziani senza figli.L'esercito di single che corre per la propria via diventerà un esercito di anziani single, per lo più soli.Sono i fenomeni di una nuova società, giusta o sbagliata che sia.
Ora, la storia ci insegna che la consolazione dei figli verso i genitori è una chimera. I figli vanno per il mondo e spesso non ci sono quando i genitori invecchiano.Della malinconia e della tristezza della vecchiaia i giovani non ne sanno nulla e non possono capire nulla. Fatevi un giro per gli ospedali : sono tutti anziani .E tutti soli.
Allora mi chiedo. Non sarà che di fronte a questo nuovo scenario dobbiamo tentare vie nuove, nuove soluzioni più adatte alla realtà odierna e futura, anche se diverse dal passato?
A ben vedere ,una serie di caratteristiche personali, psicologiche, sociali ci rendono una generazione del tutto anomala ma ci accomunano :
Non abbiamo figli ( molti di noi). Invecchieremo senza previdenza o con problemi economici da risolvere.
Non abbiamo penato per avere la maggior parte dei nostri oggetti, e dunque non proviamo un grande senso del possesso, non siamo gelosi della nostra casa, delle nostre cose, come se fossero il terminale di chissà quale conquista: in molti tra di noi presterebbero a un amico la  casa, la barca , la macchina e via così, cosa che i nostri genitori non avrebbero mai fatto.possiamo muoverci siamo abituati al movimento, al cambiamento più di quanto non lo fossero i nostri predecessori. Siamo una generazione che comunica, che gestisce media,che vive spesso in gruppo, vero o virtuale che sia, anche per combattere la solitudine di quest'epoca.
Siamo tutti abituati ad avere molte cose,a viver ein posti piacevoli,e mal ci rassegneremmo a vivere in un ospizio.Ognuno di noi ha molti oggetti, strumenti, libri,video , elettrodomestici, sedie,pentole etc.
E se ci mettessimo a vivere insieme, magari dopo una certa età? Facciamo due conti:
Se ognuno di noi ha 300 mila euro, in dieci persone riusciamo a mettere assieme 3 milioni di euro.Se ognuno di noi ha 400 libri, insieme ne abbiamo 4mila.Lo stesso dicasi per pentole, tappeti, televisori, stereo lenzuola tavoli, librerie, racconti, storie, idee, soluzioni etc.
Ma allora forse qualcosa di nuovo può nascere, con vantaggio comunque per tutti! Vediamo se sta in piedi:
Compriamo un casale bellissimo, dietro le prime colline di fronte al mare, qualcosa che costi 2 milioni di euro.Con 500mila euro lo ristrutturiamo ad hoc. Potremmo realizzare 10 monolocali da 50mq l'uno, stanze con bagno e studio,perfetti per viverci,graziosi accessoriati, cablati.Potremmo realizzare un grande salone comune e una cucina ancor più grande e spaziosa.Un bel giardino con l'orto tutto intorno. Avremmo già tutto: libri a non finire, film a non finire e ogni altro accessorio di cui godere tutti assieme.Con i 500 mila euro che avanzano potremmo fare molte cose comuni, comprare quel che manca, mettere un fondo cassa comune,costruire una falegnameria o un laboratorio dove divertirci a costruire  e creare cose utili.Potremmo godere della nostra solitudine e , al tempo stesso,godere della compagnia di altri, a scelta.Potremmo esserci di mutuo soccorso gli uni con gli altri,cioè ascoltarci, aiutarci nella malattia, farci da mangiare scambievolmente.
Vivremmo in un posto molto bello dove nessuno di noi potrebbe stare se non grazie a queste economie di scala. Potremmo innanzitutto fare una esperienza di vita comune straordinaria, una cosa in più , una nuova vita da vivere, diversa da tutte le altre.E per di più potremmo scoprirci affascinati da quello che l'altro sa fare,da come si occupa dell'orto,da come sa cucire,dipingere, fare l'ikebana, il sushi o chissà cos'altro.
Potremmo realizzare dei gruppi di acquisto per pagare meno il cibo e avere qualità maggiore.Potremmo organizzare eventi nel nostro salone, invitare gente a parlare, a fare attività sociale.Potremmo creare una piccola banca del tempo, in cui ognuno metterebbe a disposizione i propri risparmi temporali e dedicarsi a fare, scrivere aiutare altra gente, spiegare il nostro progetto ecc.
Questa idea va sviluppata.
Non ci ho studiato sopra ma mi sembra del tutto percorribile. Un kibbuz moderno, originato dall'opportunità economica ed esistenziale e della convivenza delle differenze, dunque nulla di ideologico o religioso, nulla di programmatico, al riparo dunque dal mutamento delle convinzioni nel tempo perchè tutto giocato sulla concretezza, sull'opportunità di vivere insieme, di aiutarsi e di battere ancor di più il sistema che ci vuole schiavi, isolati, in difficoltà.
Il filosofo e teologo Raimond Panikkar, ad esempio ha sviluppato una visione alternativa del governo mondiale , che lui chiama le bio-regioni : regioni naturali dove natura e uomini vivono in un unico ed armonioso complesso.qualcuno può senz'altro pensare che siano visioni irrealizzabili, ma,come dice Serge Latouche, " una cosa è certa: la creazione di iniziative locali democratiche è sicuramente più realistica di quella di un mondo globale democratico, di cui pure si discute continuamente".
Chissà che qualcuno non abbia voglia di sviluppare questo punto finale del mio ragionamento. Magari insieme.
Se mi viene a trovare, gli offro una bella cena e ne parliamo. Con calma.Cioè come io vivo adesso.


Simone mi piace,mi piace come si esprime, condivido appieno le sue osservazioni sul mondo di oggi e leggendo il suo libro  la cosa che ho apprezzato di più è la concretezza nell'intraprendere e perseguire il suo sogno, che vorrei tanto diventasse patrimonio anche  mio.


1 commento:

  1. Noi ci crediamo: le Banche del Tempo esistono e operano per aggregare le persone positivamente, con lo scambio di piccoli servizi e anche di oggetti.
    Nel nostro sito c'è un Atlante Regionale abbastanza aggiornato.
    Siamo coscienti dei nostri limiti. Cosa può illuminare un cerino acceso nella notte infinita del deserto? Nulla. Ma la notte non è più la stessa.
    Ciao
    Luigi Tomasso - Milano
    349 4634 760
    bdt.milanoniguarda@gmail.com
    www.banchetempo-flash.it

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